Il Chianti Classico è un vino toscano che non conosce mezze misure: o si odia o si ama! Impossibile descriverlo in maniera omnicomprensiva tante sono le sfumature con cui viene prodotto ed ognuna cela un ancestrale segreto della nostra storia.
Per questo motivo gli intenditori amano degustarlo disquisendone le potenzialità e caratteristiche ed aggettivandolo con definizioni che riportano il tutto ed il contrario di tutto.
Con questa premessa sono sicuro di avervi incuriositi, ad ogni modo c’è da dire che tutti i
chianti sono prodotti dai medesimi vitigni ovvero: sangiovese, canaiolo, trebbiano, malvasia bianca, sauvignon e merlot.
Il sangiovese, come per tutti i vini toscani risulta essere il protagonista e può essere vinificato in purezza o in quote variabili con un minimo del 75%, mentre la percentuale delle altre uve cambia da produttore a produttore.
Il colore è decisamente granato, sempre più scuro con l’invecchiamento.
Profumo altresì variabile da uva passa, a fieno, a confettura. Sapore spigoloso, asciutto e tannico di prugne ed uva secca, pelle di cavallo (non ci credevo quando me l’hanno detto, ma è la verità!), miele di castagno, rosolio, sigarette (bizzarro ma altresì vero) e lampone.
Canonicamente abbinato alle grigliate il giovane, il più complesso riserva alla selvaggina e formaggi di grotta; io dapprima l’ho provato con ogni tipo di vivanda, poi per addolcirlo l’ho abbinato a formaggi freschi e cremosi con miele d’acacia e yogurt! Sono veramente curioso di sapere cosa ne pensate!